Domenica 8 agosto 2010 a Palazzuolo sul Senio, nella suggestiva cornice di piazza Strigelli, l’associazione Culturale Palazzuolo per le arti, ha organizzato una serata dedicata al poeta Guido Cavalcanti.
Protagonisti della serata sono stati Federica Anichini docente presso il dipartimento di lingue moderne del College of New Jersey USA ,fiorentina di nascita affettivamente molto legata a Palazzuolo sul Senio, il noto conduttore radiofonico di Rai 2 nonché psicologo Massimo Cirri e l’attore teatrale Sax Nicosia. Guido Cavalcanti rientra nel gruppo dei poeti del dolce stil novo. Non abbiamo notizie certe sulla sua nascita (ca. 1250) ma sappiamo che egli proviene da una delle famiglie più importanti di Firenze. E’ figlio di un uomo dotto, Cavalcante (10° Canto dell’Inferno, citato fra gli Eretici).Partecipò in modo molto attivo alla vita politica cittadina; era un guelfo bianco e per questo suo schieramento politico ebbe conflitti con la famiglia dei Donati. Anche Cavalcanti, come Dante, viene esiliato intorno al 1300 e trascorre il suo esilio a Sarzana (Liguria), dove si dedica alla sua attività letteraria. In esilio si ammalerà e morirà a Firenze poco tempo dopo essere reintegrato nel capoluogo fiorentino. Aveva una personalità molto accentuata, era considerato molto fiero, sdegnoso, solitario e possedeva unaprofonda cultura filosofica che, specie in alcuni sonetti, emerge in modo evidente.
Della sua opera sono pervenuti ca. 50 componimenti: di questi, 35 sono sonetti, 10 sono ballate e il resto sono canzoni.Il tema affrontato è quello amoroso: Cavalcanti parte da una visione oggettiva, per poi fare alcuni riferimenti a donne amate da lui stesso, in modo da spiritualizzare la figura della donna. C’è una novità in Cavalcanti l’amore diventa una forza travolgente; Guido è interessato soprattutto ad analizzare gli effetti spesso devastanti, distruttivi dell’amore sull’uomo. Quindi si passa rapidamente in Cavalcanti da una visione dell’amore come una forza positiva e luminosa a una concezione mistica, cioè l’amore è una forza irrazionale che, sfugge al controllo dell’uomo e lo sovrasta, lo annichilisce, perché lo rende come impotente.
Nel corso della serata Massimo Cirri ha intervistato Federica Anichini autrice del libro “ Voices of the body.Liminal Grammar in Guido Cavalcanti “ che affronta l’opera poetica di Cavalcanti ,
nella quale il poeta ripercorre una teoria espressa in maniera eloquente nella composizione “ Donna me Prega “ descrivendo le avventure di un amante destinato a soccombere.
Invischiato dalle proprie sensazioni, l’amante delle Rime ,rappresenta un’esistenza privata della facoltà dell’immaginazione e della visone di Dio.Le voci del corpo sono gli eloquenti segni non verbali che Cavalcanti adopera per articolare una grammatica delimitata dalle capacità sensoriali dell’individuo.
Federica Anichini autrice del volume si e’ concentrata nella sua ricerca ,su due modalità di linguaggio del corpo ,i sospiri e le lacrime che nel corso della serata, sono state evocate con la lettura di alcune rime del Cavalcanti ,da parte dell’attore Sax Nicosia , che ha intervallato i testi con la discussione sul loro contenuto. L’autrice,rispondendo alle stimolanti domande del conduttore Massimo Cirri, ha parlato di come lacrime e sospiri ,segni del corpo, sono stati analizzati ed interpretati da Cavalcanti sulla base di precise teorie contenute in un trattato di medicina molto conosciuto fino al 1600 il Liber Canonis Totius Medicine,composto dal medico e filosofo persiano Avicenna,testo che certamente il poeta conosceva,unitamente alle teorie linguistiche dei Modisti .Un Cavalcanti quindi visto sotto la luce di ideatore di una nuova grammatica, rivoluzionaria nel campo dell’espressione poetica.
agosto 08, 2010